.Giorno 8 Aprile 2022, il nostro Presidente
Mario Sole, decide d'organizzare una gita a Gangi. Appuntamento
con pullman e con Giovanni Billanti che prima di salire sul pullman
mette il suo antifurto elettronico alla macchina.
Paese tra i più bei Borghi d'Italia e ha vinto il premio tra
i borghi
più belli d'Italia nel 2014.
Ci
sono diverse cose da visitare a Gangi, ma il tempo sia atmosferico che
come tempo tra il nostro arrivo e l'inizio pranzo è limitato, quindi
visitiamo la Chiesa di San Paolo, la
Chiesa madre, dove visitiamo la cripta, in cui sono sepolti
imbalsamati con la tecnica della cera sul viso, i monaci della chiesa.
A Gangi nacquero diversi artisti conosciuti in tutta la Sicilia,lo
scultore barocco Filippo Quattrocchi, il poeta Giuseppe Fedele Vitale
il pittore Gaspare Vazzano
e Giuseppe Salerno, che è conosciuto come lo Zoppo di
Gangi.
A Gangi è stata fatta una fontana,
dove c'è
un
leone che si accinge a bere acqua da un torrente.
Il leone, quando beve, diventa vittima dei suoi predatori ed in
questo
rappresenta la mafia ai tempi del prefetto di ferro, Cesare Mori.
Si dice che per costringere i mafiosi ad uscire di casa, fu chiusa
l'acqua e l'energia elettrica, ma questa è una leggenda.
La Mafia durante il fascismo del 1987 di Christopher Duggan: e poi una
serie di altri testi più o meno noti, più o meno corretti dal punto di
vista storico tanto da riproporre fantasiosi luoghi comuni (come, ad
esempio, la circostanza del taglio dell’approvvigionamento idrico e
dell’energia elettrica del paese da parte del Prefetto Mori per stanare
i briganti rinchiusi nei loro covi,
evento completamente inventato che non ha alcun fondamento, dato
che una prima parte dell’impianto elettrico del borgo venne realizzata
solo nel 1928
mentre i lavori per l’acqua corrente – con la costruzione
dell’acquedotto civico
e della rete di distribuzione interna – vennero ultimati
solamente negli anni 30, ossia diversi anni dopo l’assedio.
Un altro quadro molto bello di Michele Salerno è il Giudizio
Universale, molto simile al quadro di Michelangelo, ma c'è un
particolare di cui nessuno parla e forse per questo il quadro è quasi
nascosto dietro l'Altare Maggiore della Chiesa Madre.
Michele Salerno per fare questo dipinto aveva pattuito un prezzo con il
Vescovo pro tempore di Gangi, ma non fu pagato per il prezzo pattuito.
Così il pittore per ripicca, volle raffigurare il Vescovo, sulla barca
di Caronte che lo porta all'inferno.
Finito questo tour del paese di Gangi, ci rechiamo finalmente al
ristorante Exalibur, dove troviamo un menu ricco e abbondante, che ci
appaga tutti, tanto che con alcuni amici decidiamo d ritornarci non
appena se ne prenterà l'occasione.
Unico neo è stato di non poter trovare la spada nella roccia, che come
narra la leggenda è stata l'arma estratta da Re Artù e l'avrebbe
consacrato come leggittimo Re d'Inghilterrra
Questo
borgo in Sicilia è stato proclamato “Borgo dei Borghi” e “Gioiello
d’Italia”| uno scrigno di bellezza
Situato tra le dolci colline, questo
borgo, insignito del prestigioso titolo di “Gioiello d’Italia” e
onorato come il “Borgo dei Borghi”, si presenta come un autentico
scrigno di bellezza.
Cosa
esplorare nel suggestivo borgo di Gangi, situato nelle Madonie?
Iniziamo sottolineando che Gangi dista circa 120 km da Palermo e 60 km
da Enna, trovandosi sul Monte Marone e offrendo una vista panoramica
spettacolare sull’Etna. Questo
incantevole borgo, spesso considerato il gioiello delle Madonie e della
Sicilia nel suo complesso, gode di una fama internazionale grazie al
suo ricco fascino storico. Nel 2012 è stato insignito del titolo di
Gioiello d’Italia, mentre nel 2014 ha ricevuto un prestigioso
riconoscimento: è stato proclamato Borgo dei Borghi.
Questo
minuscolo borgo medievale sembra poggiare, o meglio dire dormire, sul
monte Marone, fondendosi in modo magico con la natura circostante. Un
antico e splendido luogo in cui pervive un’atmosfera vivace ma al
contempo raccolta, dove il silenzio e i suoni si fondono in armonia.
Lo
sguardo si eleva verso la sommità del paesino, popolato da circa 7mila
anime, mantenendo intatte tutte le caratteristiche che conferiscono a
un borgo medievale la sua unicità e riconoscibilità.
Esplorare
Gangi rappresenta un’esperienza vivamente consigliata se ti trovi in
questa zona, specialmente se ami i piccoli borghi tranquilli, che
conservano intatta la loro atmosfera e dove è un piacere scoprire i
vicoli che ti trasportano indietro nel tempo.
Origine
del borgo di Gangi
Si
tratta di un prezioso scrigno colmo di testimonianze storiche e radici
culturali, che affonda le sue origini nella leggendaria città di
Engyon. Secondo la leggenda, questa città fu fondata dai Cretesi in
prossimità della sorgente d’acqua omonima.
Cosa
vedere a Gangi: chiese e monumenti
Appena
al di fuori del nucleo abitato, tra le intricanti trazzere circostanti,
emerge ilSantuario
dello Spirito Santo, custode della leggenda dell’effigie
miracolosa del Padre Eterno dipinta su un masso, rinvenuta da un
contadino e oggi collocata all’interno di una nicchia dell’edificio in
stile barocco.
Santuario
dello Spirito Santo- fonte: web
Navigando
per le vie del paese, si erge laTorre dei Ventimiglia, costruita in
varie fasi a causa dei frequenti cedimenti strutturali, secondo la
leggenda provocati dall’ira del Conte Ventimiglia. Oltre alle leggende,
la torre si distingue per uno stile raffinato, suddiviso in tre ordini
e sormontato da un orologio settecentesco, integrato nellaChiesa di San Nicolò, il duomo di
Gangi. Questa chiesa, voluta dai Cavalieri Gerosolimitani, ospita le
opere dello Zoppo di Gangi, un enigmatico artista locale autore di
molte altre opere disseminate nei paesi vicini.
Chiesa
di San Nicolò- fonte: web
Da
esplorare sono anche i due palazzi nobiliari:Palazzo Sgadari, che trae il suo
nome da una delle famiglie più influenti del paese e ospita il Museo
Archeologico, la Pinacoteca Gianbecchina, il Museo delle Armi e il
Museo Etnoantropologico, un piccolo gioiello che espone oggetti legati
al ciclo del pane e alla pastorizia, componenti essenziali
dell’economia del borgo.
Palazzo
Sgadari- fonte: web
L’altro
palazzo degno di nota è il vicinoPalazzo Bongiorno, esemplare di
nobiltà architettonica settecentesca in tutto il suo splendore
estetico. Residenza della famiglia Bongiorno, questo palazzo fu un
importante centro culturale. Il suo aspetto è intrigante: l’esterno si
presenta ruvido e grezzo, realizzato in pietra viva, con balconi in
ferro battuto, mentre l’interno è un tripudio di soffitti, pareti
stuccate e affrescate secondo lo stile barocco e neoclassico.
Palazzo
Bongiorno- fonte: web
Il
Castello di Gangi
Il
Castello di Gangi si erge imponente sulla vetta del paese, occupando la
sua posizione più elevata. Costruito nel XIV secolo, ha mantenuto
inalterato il suo aspetto nel corso del tempo, mentre intorno a esso si
sviluppavano sinuosi viottoli e strade lastricate. Nel XVII secolo, il
castello fu trasformato in un sontuoso palazzo residenziale.
Castello
di Gangi- fonte: web
Attualmente,
l’ala del castello che conserva praticamente intatto il suo aspetto
originale è quella rivolta a Sud-Ovest, affacciata sulla piazza
Valguarnera. Dall’opposta ala, situata sul pendio settentrionale del
monte Marone, si gode invece di una vista mozzafiato sul parco delle
Madonie attraverso le sue finestre.